Days After The Storm – l’intervista fatta da Shahed Chowdhuri in italiano

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Ecco tradotta in italiano, l’intervista che ci ha fatto Shahed Chowdhuri, Technical Evangelist at Microsoft for the East Coast (US).

1. Per realizzare Days After the Storm, quante persone sono state coinvolte?
Sin dall’inizio Days After the Storm e’ stato sviluppato solo da una persona, ad eccezione della parte grafica, realizzata da una ragazza.
Per i più curiosi, possiamo dire che abbiamo usato GameMaker Studio come framework per realizzare  Days After the Storm, usando il linguaggio GML per gestire tutto.
Essendo alla prima esperienza e’ stato complicato inventare la storia, pensare al gameplay, coordinare e scrivere la documentazione.

2. Avete contattato altre persone al di fuori dal team?
Si, ho contattato e messo sotto contratto con NDA, la ragazza che si occupa della parte grafica. Lei ha 5 anni di esperienza e nel suo portfolio ha oltre 10 giochi che rimandano al gameplay di Days After the Storm.

3. Quanti giochi Strange Beat Games ha pubblicato?
Strange Beat Games e’ una realta’ nuova e quindi non annovera ancora nessun titolo. Come singole persone, abbiamo pubblicato giochi e app per iOS e realizzato giochi in flash.

4. A quali altri giochi i membri del team hanno lavorato?
Abbiamo realizzato 4 giochi per iOS, sfruttando Corona come framework.
Inoltre sono stati creati minigiochi in Flash per brand come Ferrero e Aprilia per citare i nomi più famosi.

5. Avete consigli per gli altri indie che si avvicinano al programma ID@xbox?
Passione. La passione e’ quello che ci spinge e ci ha spinto a creare videogiochi. Siamo sempre stati dentro il mondo dei videogiochi, da quando eravamo commessi in un negozio di videogiochi, a quando siamo stati recensori su riviste cartacee e siti di videogiochi sino a quando abbiamo deciso di diventare sviluppatori di videogiochi.
Se avete la passione e credete nella vostra idea, metteteci tutto l’impegno possibile, non conta se andrete ad usare Unity 3d, Unreal engine, GameMaker Studio o codice c++ puro, l’importante e’ credere nelle vostre capacita’ e nel gioco che state realizzando.
Il team di ID@xbox e’ molto attivo e schietto. Se non deveste essere accettati, vuole dire che il vostro gioco non rispettava gli standard del mercato. Non abbattetevi e cercate di capire come e dove migliorare. Ricordatevi che il programma ID@xbox e’ una grandissima oppurtunita’ per noi sviluppatori, e necessita di uno stardard di qualita’ molto alto per essere accettati.

E infine se possiamo dare un consiglio, forse perche’ il nostro primo linguaggio di programmazione e’ stato il Turbo Pascal 3.0, rileggete il codice e cercate di migliorarlo il più possibile, magari riscrivendo anche la routine se alla fine le prestazioni migliorano.

6. Days After The Storm sarà disponibile anche per Windows 10?
Si dopo la release per Xbox One il gioco sara’ disponibile anche per Windows 10.

7. Progetti per il futuro?
Attualmente stiamo lavorando in parallelo ad un altro gioco il cui nome e’ Phollia.
Phollia e’ realizzato con Unity 3D e ha un gameplay decisamente più movimentato di Days After The Storm.
Se volete un indizio pensate ad un gioco di Jeff Minter!

8. Qualcosa di altro da aggiungere?
Si nel nostro piccolo siamo orgogliosi e onorati della fiducia concessa dal team ID@xbox, un’opportunita’ che permette anche a chi non ha ancora un nome ma ha le capacita’ di vedere il proprio gioco sull’Xbox One.
Peccato che l’id@xbox non esistesse ancora ai tempi del Xbox 360!

 

fonte: http://wakeupandcode.com/strange-beat-q-and-a/